Teoria delle intelligenze multiple
- Howard Gardner -
L’intelligenza è la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo e di risolvere i problemi ambientali, sociali e culturali che ci vengono posti in ogni momento della nostra esistenza. Fino alla prima metà del ‘900, si pensava abitualmente, anche negli ambiti accademici, che l’intelligenza fosse identificabile in una capacità monolitica, comune e misurabile in tutti gli individui (Q.I.), anche attraverso standard e test di valore “scientifico”. Gli studi dell’americano Howard Gardner e la pubblicazione del suo libro Frames of Mind nel 1983 hanno contribuito a scardinare queste certezze e hanno introdotto il mondo scientifico ed accademico alla Teoria delle Intelligenze Multiple, secondo la quale non esiste una facoltà comune di intelligenza, bensì diverse forme di essa, ognuna indipendente dalle altre. E, in ciascun individuo, un mosaico diverso di quelle intelligenze.
Le nove forme di intelligenza
La Teoria delle Intelligenze Multiple si basa sul concetto che tutti gli esseri umani possiedono almeno nove forme di “rappresentazione mentale”, cioè nove diversi tipi di intelligenze, alcune più sviluppate, altre meno:
- Intelligenza interpersonale: “avere successo nelle relazioni con gli altri”.
Si tratta di quella competenza individuale che si relaziona al comportamento, ai sentimenti, alle emozioni e alle motivazioni di altri individui (una sorta di “empatia” sempre presente verso il prossimo). Un individuo con intelligenza interpersonale è un abile costruttore di relazioni, è spesso mediatore nei conflitti, sa comprendere gli altri, fa prevalere il desiderio di socializzazione e di interazione e, di conseguenza, ha molti amici e coltiva le amicizie, socializza con facilità, cerca attività socializzanti in cui inserirsi, si adatta bene alla vita di gruppo, ama i giochi di gruppo e di società ed è portato a sviluppare empatia verso gli altri.
- Intelligenza intrapersonale: “riflettere sui propri sentimenti, umori e stati mentali”.
È la capacità individuale di riuscire sempre a riflettere sulle proprie pulsioni interne, sulle proprie emozioni e moti affettivi; implica la capacità di classificare e discriminare i propri sentimenti, definendoli attraverso un sistema simbolico elaborato (ciò che oggi, viene chiamata “intelligenza emotiva”). Gli atteggiamenti privilegiati, dunque, potrebbero essere: mostrare senso di indipendenza, formulare opinioni categoriche, sembrare chiuso in un suo mondo interiore, possedere un profondo senso di autostima, coltivare un hobby personale, non seguire le mode, prediligere il lavoro individuale.
- Intelligenza linguistico-verbale: “pensare con le parole e riflettere su di esse”.
È una forma di intelligenza caratterizzata da una spiccata sensibilità per il significato delle parole, per l’ordine fra esse e per le funzioni proprie del linguaggio come: convincere, stimolare, trasmettere informazioni e piacere. Questa forma di intelligenza si manifesta con una notevole produzione linguistica, una buona capacità di ragionamento astratto e di pensiero simbolico.
- Intelligenza logico-matematica: “pensare con i numeri e riflettere sulle loro relazioni”.
Secondo Gardner ciò che caratterizza l’individuo con una intelligenza “logico-matematica” è la capacità di condurre ragionamenti molto lunghi riuscendo a ricordare i diversi passaggi di cui si compongono. Ma non si tratta di una memoria eccezionale, bensì di un’abilità particolare nel riuscire a cogliere il senso complessivo delle connessioni che legano le varie proposizioni della dimostrazione. Questa forma di intelligenza si evidenzia in coloro che possiedono abilità nel comprendere le proprietà di base dei numeri, aggiungendo o sottraendo, nel capire i principi di causa ed effetto e la corrispondenza di valore univoco, nel prevedere, nel riconoscere schemi, lavorare con simboli astratti (ad esempio numeri, figure geometriche, ecc.) e nel cogliere le relazioni o trovare i nessi tra informazioni separate e distinte.
- Intelligenza musicale: “pensare con e sulla musica”.
Questa forma di intelligenza è caratterizzata dalla spiccata capacità a riconoscere, ricostruire e comporre brani musicali sulla base del tono, del ritmo e del timbro, tale abilità è collocata nell’emisfero destro del cervello ed è separata dal talento linguistico. Gardner ritiene che uno dei primi talenti che emerge in un individuo sia proprio il talento musicale. Chi cresce sviluppando un’intelligenza di questo tipo, è abituato ad apprendere attraverso il canto e la musica e trasforma, spesso, ciò che sente in una cantilena o in un ritmo. Possiede, inoltre, capacità come quelle di riconoscere e usare schemi ritmici e tonici, di usare la voce e strumenti musicali, la sensibilità ai suoni dell’ambiente.
- Intelligenza visivo-spaziale: “pensare con immagini visive e fare elaborazioni su di esse”.
È propria di chi predilige le arti visive, di chi ha un buon senso dell’orientamento, di chi non ha difficoltà nella realizzazione di mappe, diagrammi, carte geografiche, modellini e giochi che richiedono la capacità di visualizzare oggetti da angoli e prospettive diverse. Pensare con l’intelligenza spaziale significa pensare per immagini e disegni, avere quella che spesso viene definita una memoria visiva: si ricorda un testo o una parola per la sua collocazione nella pagina del libro.
- Intelligenza corporeo-cinestetica: “pensare con e sui movimenti e i gesti”.
Si sviluppa attraverso esperienze concrete che interessano tutto il corpo. Chi privilegia questa intelligenza deve fare esperienza, deve agire e ricorda prevalentemente quello fa. Sviluppa, inoltre, un’elevata sensibilità tattile e ha coordinazione e armonia motoria. Si può dire che impara facendo, è un individuo che ha bisogno di esperienze concrete, di muoversi e di passare le informazioni attraverso il corpo.
A queste sette intelligenze, nel corso degli anni di studio, Gardner ha aggiunto altre due forme importanti che sono:
- Intelligenza naturalistica: “Pensare alla natura e al mondo che ci circonda”
È quell’abilità che fa riconoscere e classificare gli elementi dell’ambiente circostante. I soggetti che hanno queste abilità adorano studiare la botanica, la zoologia e le altre scienze anche e soprattutto per i processi di apprendimento che le caratterizzano cioè classificazione e categorizzazione. Quindi, questi individui apprendono meglio se le concettualizzazioni sono accompagnate da richiami ai fenomeni naturali o da loro riproduzioni, magari direttamente lavorando all’aperto. Sono abili anche nel classificare eventi e a gerarchizzarli, attraverso diagrammi e mappe concettuali.
Intelligenza filosofico esistenziale: “Pensare alle questioni etiche ed esistenziali”
È quella forma di intelligenza che consente di riflettere su grandi temi come l’esistenza, la vita e la morte. La si ritrova nei filosofi ma anche nei fisici, perché permette di ricavare da complessi processi di astrazione delle categorie concettuali in grado di riunire e spiegare più eventi contingenti.
- Un corollario importante della Teoria delle Intelligenze Multiple è che, evidentemente, tutti possiedono diverse intelligenze, grazie alle quali organizzano le loro conoscenze del mondo. Pertanto chi educa, chi si pone come “facilitatore” di qualsiasi nuova conoscenza, dovrebbe anzitutto indagare su quali sono le intelligenze più vivaci in un individuo per riuscire ad offrire nuovi insegnamenti rivolgendosi proprio alle intelligenze specifiche, sviluppandole attraverso l’uso di materiali educativi per quell’individuo più significativi;
- Un altro corollario è che ciascuno possiede un profilo diverso di intelligenze, in quanto non tutti hanno avuto le stesse esperienze di vita. Non tutti hanno potuto sviluppare le stesse abilità o competenze. Il problema di riuscire a lavorare con ogni tipo di handicap, spesso, è di non avere chiara consapevolezza di ciascun individuale processo cognitivo e di quale possa essere il corretto approccio per ciascuno nell’acquisizione di nuove competenze.